Concorso 2018: la ministra Fedeli ha firmato il decreto con le regole per gli abilitati

di: - 09/05/2018

La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, il 13 dicembre ha firmato il decreto con le modalità di svolgimento del prossimo concorso per il reclutamento di docenti di scuola secondaria aperto a chi è già in possesso di abilitazione.

Il provvedimento dovrà ora essere registrato dalla Corte dei conti e, subito dopo, il Ministero emanerà il bando per la presentazione delle domande di partecipazione.

“Il decreto firmato - spiega Fedeli - riguarda la prima di tre selezioni che stiamo avviando in base a quanto previsto da uno dei decreti attuativi della legge 107 varati ad aprile, che disegna un nuovo modello di reclutamento per fare in modo ci siano tempi certi e percorsi definiti per diventare insegnanti”.

Il decreto di aprile prevede una fase transitoria rivolta a chi oggi già insegna nella scuola. Il primo bando, cui fa riferimento il decreto siglato mercoledì, sarà aperto a chi è già abilitato all’insegnamento.

Un secondo bando, di successiva emanazione, riguarderà chi insegna da tre anni come precario nelle scuole.

Poi partiranno i nuovi concorsi ordinari per laureate e laureati, le cui vincitrici e i cui vincitori saranno immessi in percorsi triennali di formazione (FIT) con prova finale di valutazione che dà accesso, in caso di superamento positivo, alla definitiva immissione in ruolo.

Per partecipare al concorso i non abilitati oltre alla laurea magistrale (o titolo equipollente) devono anche avere acquisito 24 CFU in materie socio - psico - pedagogiche. 

“Avevamo promesso tempi celeri per questi provvedimenti e stiamo mantenendo gli impegni. Come annunciato anche in Parlamento, lo scorso 10 ottobre, il primo concorso, quello per abilitate e abilitati, sarà bandito in anticipo rispetto al termine che la legge fissa a febbraio 2018”, spiega Fedeli, che prosegue, “il nuovo sistema di reclutamento andrà a regime nel giro di un triennio interrompendo, finalmente, la prassi per cui si entrava nella scuola solo dopo un lungo precariato. D’ora in poi i concorsi avranno cadenza biennale. Le nuove regole garantiranno una maggiore qualificazione professionale delle docenti e dei docenti e consentiranno ai giovani che vogliono insegnare di non dover affrontare percorsi dal futuro incerto”.

Il decreto firmato prevede una selezione aperta a chi ha una abilitazione o è specializzato sul sostegno, inclusi le docenti e i docenti già di ruolo. Le graduatorie di merito saranno regionali e formate sulla base di una prova orale (massimo 40 punti) e del punteggio derivante dai titoli e dal servizio pregresso (massimo 60 punti). Durante l’anno di formazione iniziale e tirocinio, il docente sarà sottoposto a visite in classe per verificarne l’attitudine alla professione. L’anno si concluderà con una valutazione che, se positiva, porterà all’immissione in ruolo definitiva.

La Ministra ha firmato anche il decreto con i criteri per la verifica in itinere e finale degli standard professionali dei docenti che, dopo aver vinto il concorso saranno ammessi all’anno di formazione iniziale o, nel caso dei bandi per non abilitati e laureati, al cosiddetto FIT.

Si ricorda che per l'ammissione al concorso per non abilitati e laureati, oltre al titolo di studio (laurea magistrale o titolo equipollente) è necessario avere conseguito i 24 CFU in materie socio - psico- pedagogiche.

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