Questo sito utilizza i cookie.Proseguendo nella navigazione ne accetti l’utilizzo(cookie policy)

Deficit di memoria: strategie per combatterlo a scuola

Aggiornamento GPS 2024 - Clicca qui e ottieni subito 2 PUNTI
Deficit di memoria: strategie per combatterlo a scuola
di: -

La memoria a breve termine riveste un ruolo cruciale a scuola: la sua compromissione porta a difficoltà nell'acquisire nuove informazioni rendendone problematica la memorizzazione e di conseguenza l’apprendimento.

Negli alunni che hanno difficoltà mnemoniche sono comuni difficoltà di elaborazione di informazioni visive ed uditive.

Le informazioni verbali “entrano da un orecchio ed escono dall’altro”, mentre quelle visive si traducono in:

  • errori di copiatura ed omissioni delle ultime sillabe di una parola e delle ultime parole di una frase durante la lettura;
  • l’uso di espressioni verbali e scritte molto semplici sono un’ulteriore conseguenza di un deficit nella memoria a breve termine.

Spesso questo deficit è correlato ad altri disturbi come quelli specifici di apprendimento (DSA) o quelli che riguardano l’attenzione (ADHD).

La memoria di lavoro

Quello che inoltre viene ignorato è che la memoria non è una ma ne esistono molti tipi e spesso solo in alcuni di essi si presentano difficoltà.
Uno di questi tipi di memoria è la memoria di lavoro (o anche working memory).

Ecco un esempio per capire di cosa si tratta.
Provate a leggere una sola volta la seguente lista e poi tentate di ripeterla senza guardare:

L – 4 – A – 1 – Z – D.

Ci siete riusciti?

Provate ora, sempre leggendola una sola volta, a imparare quest’altra lista ma questa volta ripetete prima le lettere in ordine alfabetico e poi i numeri in ordine decrescente:

M – 8 – I – 9 – R – 5.

Vi sembra più difficile, vero? Non vi state sbagliando, è realmente più difficile.

Nel primo caso abbiamo dovuto memorizzare in modo più passivo delle informazioni mentre, nel secondo caso, il riordinamento delle lettere e dei numeri ha richiesto un’elaborazione attiva, più faticosa, delle informazioni presenti in memoria a breve termine.

È proprio in casi come questi che parliamo di memoria di lavoro. Una compromissione in questo ambito si trova molto spesso sia in persone con disturbi dell’attenzione, sia in persone con disturbi specifici dell’apprendimento.

Questo tipo di problema viene spesso sottovalutato anche nelle valutazioni diagnostiche, dando rilevanza soltanto alla difficoltà della lettura (e/o scrittura e/o calcolo) nel caso della dislessia, oppure dando risalto solamente cosiddette difficoltà di attenzione e comportamentali nei casi di ADHD.

Quando serve la memoria di lavoro

Bisognerebbe invece dare più importanza alla memoria di lavoro perché è implicata in gran parte delle attività svolte a scuola (e non solo).
La memoria di lavoro (soprattutto nella componente visuo-spaziale) è ad esempio una delle funzioni cognitive chiamate in causa per svolgere le operazioni aritmetiche (in modo particolare se fatte a mente).

Anche la capacità di comprensione verbale, sia orale che scritta, è molto influenzata dall’efficienza della memoria di lavoro, soprattutto nella sua componente verbale, e in generale è correlata a quasi ogni tipo di apprendimento scolastico.

La memoria di lavoro sembra svolgere un ruolo centrale anche nell’apprendimento a lungo termine.

Uno dei settori in cui si rende più evidente è la comprensione di istruzioni orali complesse o la comprensione del testo scritto (quando è compromessa la memoria di lavoro verbale); un altro possibile campanello d’allarme può essere rappresentato dalla difficoltà di calcolo a mente, soprattutto se a essere inficiata è la memoria di lavoro di tipo visuo-spaziale.

Un contesto meno “didattico” in cui si possono osservare difficoltà legate alla memoria di lavoro può essere rappresentato dalla capacità di tenere a mente molte informazioni per compiere delle sequenze di azioni, per esempio, quando si deve preparare uno zaino o una borsa: può sembrare un’operazione banale da compiere ma richiede che una persona si prefiguri un obiettivo, che formuli un piano con una gerarchia di azioni da eseguire (predisporre i quaderni delle varie materie, i libri, la merenda, gli astucci… prevedere in quale parte dello zaino metterli ecc.), che tenga tutte queste informazioni attive in memoria durante la loro esecuzione e che queste vengano aggiornate nella mente man mano che le azioni vengono svolte.

Ecco che se tutti questi elementi da ricordare superano la capacità della memoria di lavoro, risulterà molto difficile e faticoso anche compiere operazioni di routine come queste.

Il primo ovvio e fondamentale passaggio è capire se ci sono problemi di questo tipo e prenderne consapevolezza. In seguito, cercare delle strategie per aggirare le difficoltà

Suggerimenti per aiutare la memoria

  • insegnare a scriversi le azioni da compiere e fare un controllo al momento opportuno (ci sono da portare dei libri a scuola? Ok, si può scrivere su un foglio tutti i materiali da portare e cancellarli dalla lista uno alla volta, via via che vengono inseriti nello zaino);

  • parlare con frasi brevi, periodi semplici e poche frasi subordinate;

  • nei discorsi, per quanto possibile, evitare di fare troppe premesse;

  • insegnare approcci di studio più funzionali e come organizzare mentalmente le nozioni da imparare.

Per una panoramica più completa sui Disturbi Specifici di Apprendimento e i loro sintomi, si consiglia il Master di Primo Livello sui DSA.

RICHIEDI INFORMAZIONI SUL MASTER DSA

I nostri studenti hanno grandi storie da raccontare

Soloformazione è valutata "Eccellente" su Trustpilot, scopri perché!

Tutti i diritti sono riservati ed è vietata anche la riproduzione parziale. Il layout e le schede informative, sia web che inviate via email sono di proprietà di soloformazione.it pertanto è fatto assoluto divieto replicare o copiare parte del layout e dei contenuti
02 871 991 26