Bianca Laura Granato è una ferma sostenitrice dell’abolizione dell’ora di religione cattolica a scuola. Più volte ha sostenuto che la religione cattolica non può restare una delle discipline presenti per gli studenti, anche se facoltativa.
Intervistata dal sito Orizzonte Scuola, argomenta la sua idea.
Ritengo che l’insegnamento di religione cattolica debba essere sostituito per più ordini di motivi. Innanzitutto è ormai anacronistico portare avanti un insegnamento confessionale all’interno delle scuole statali. È vero che è un insegnamento facoltativo ma è anche vero che è un dispendio di risorse per lo Stato, perché comunque, essendo previsto nel monte ore anche per un solo studente, potrebbe col tempo diventare un onere insostenibile, a fronte di un aumento degli esoneri facilmente preventivabile in conseguenza della multietnicità sempre crescente delle nostre comunità scolastiche. L’alternativa all’ora di religione è sostanzialmente sempre esistita solo sulla carta per l’oggettiva difficoltà logistica che comporta l’individuazione di docenti disponibili e capaci di coprire quelle ore con insegnamenti che non sono praticati nella scuola.
Un’ora di storia delle religioni sarebbe sicuramente preferibile all’insegnamento confessionale della religione cattolica, però io darei spazio ad un’ora di discipline storiche e filosofiche, falcidiate dalla riforma Gelmini. Un’ora dedicata ai valori dello stato laico, come quella di educazione civica e si è dovuta ritagliare trasversalmente nei curricoli di più discipline, mancano ore per gli insegnamenti fondamentali, darei perciò la priorità a ciò che è stato sacrificato sull’altare del risparmio!
L’insegnamento della Religione Cattolica non deve tradursi in un problema occupazionale. Io penso che questi insegnanti che hanno un precariato di lungo corso possano essere assorbiti nelle scuole, in base al titolo di studio che possiedono, in diverse mansioni, salvaguardando i livelli occupazionali.
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