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Rendimento scolastico post-pandemia, i dati: 4 su 10 scarsi in matematica e aumenta l'abbandono scolastico

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Rendimento scolastico post-pandemia, i dati: 4 su 10 scarsi in matematica e aumenta l'abbandono scolastico
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Alle medie 3 ragazzi su 10 non raggiungono i livelli base di preparazione in italiano e addirittura 4 su 10 in matematica ( erano il 35% nel 2019).

La matematica è una materia ostica anche negli altri gradi di istruzione: in quinta elementare gli alunni con competenze minime in matematica sono diventati il 29% (erano il 25% nel 2019) e alla fine delle superiori sono il 34% (erano il 31% due anni prima).

Questi sono i valori analizzati dal Rapporto 2022 realizzato su dati 2021 dall'Osservatorio istruzione e formazione professionale dell'Ires Piemonte, che riporta il quotidiano La Repubblica.

La pandemia Covid e le conseguenze sul rendimento scolastico

In mezzo c'è stata naturalmente la pandemia Covid che, come sottolineano i ricercatori, ha creato una differenza tra un “prima” e un “dopo”. In molti casi il confronto tra i due periodi ha accentuato alcuni aspetti negativi: l'abbandono scolastico alle superiori è salito al 3,2% e i “ neet” (Not [engaged] in Education, Employment or Training) ovvero i giovani scoraggiati che non studiano e non lavorano, sono diventati il 20,5%, il 4% in più rispetto a due anni prima.

Nel 2021 inoltre sono riprese le bocciature e sono tornate ai livelli pre pandemia o anche maggiori.

Ci sono però anche delle eredità positive lasciate dalla pandemia, a partire dalla digitalizzazione alla capacità che hanno dimostrato i docenti di collaborare, scambiarsi materiali e studiare forme nuove di didattica.

Il calo demografico

La pandemia, tuttavia, non è l'unico fattore che sta muovendo la scuola piemontese verso altri orizzonti. Un altro grande cambiamento studiato dall'istituto di ricerca piemontese è il calo demografico, che ha origini lontane e ora come un'onda si riversa anche nelle 4.349 scuole della regione: -6,2% di iscritti agli asili, -2,9% alle elementari e -3,7% alle medie. "Bisogna saper sfruttare questa situazione - continua Carla Nanni - e approfittare del fatto che si riduca il numero di allievi per ogni insegnante. I docenti possono essere impiegati così per aiutare gli studenti in difficoltà a recuperare o per seguire le classi nell'orientamento".

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